Archivio Fotografico

Profili di Brianza. Volti, paesaggio, mestieri.

La Commissione Biblioteca di Lurago d'Erba lavora alla costituzione di un Archivio Visivo comunale. A partire dal 2013, grazie alla collaborazione della cittadinanza luraghese, sono state raccolte e messe in mostra molte fotografie dedicate al paesaggio (2013), al mondo del lavoro (2014), alla guerra (2015) e, infine, alla scuola (2016). Questa mole di immagini, che coprono l'intero arco del XX secolo, resteranno a disposizione dei cittadini al fine di motivare ulteriormente il senso di appartenenza a una comunità e stimolare la ricerca della propria storia. Una storia comune, quella dei paesi di Lurago e Colciago, che inizia con la loro fusione convinta e condivisa fin dal lontano 1883. 

Nel 2017 la Commissione Biblioteca, sempre con il supporto indispensabile e competente del Circolo Fotografico d'Inverigo, ha indetto un concorso fotografico con il titolo “Profili di Brianza. Volti, paesaggi e mestieri”. Un tema ampio che ha permesso a molti appassionati di fotografia sparsi su un territorio vasto come la Brianza di esprimersi fotograficamente. Le nuove tecnologie dell'immagine consentono, a differenza del passato, di scattare velocemente ed economicamente un gran numero di fotografie che difficilmente vengono stampate e conservate condannandole ad una durata effimera. Lo scopo primario del concorso è stato quello di aggiungere alla costituenda fototeca anche le prime fotografie del XXI secolo al fine di conservarle per le prossime generazioni

Tutte le 112 opere presentate al concorso, costituiscono una vera e propria fotografia' della contemporaneità ed in futuro si spera potranno costituire una testimonianza documentaria degli Anni Dieci del nuovo secolo. Tuttavia anche oggi può essere interessante scrivere alcune brevi considerazioni e tentare una prima interpretazione delle scelte e dei soggetti che la mente e gli occhi dei fotografi hanno 'sentito' e sui cui hanno diretto gli obiettivi delle macchine fotografiche

La maggior parte delle opere riprendono scorci naturalistici, presenti soprattutto in territori sottoposti a tutela dei parchi regionali, e rappresentano una Brianza solcata da acque copiose, avvolta da brume fiabesche e costituita da paesaggi maestosi. E' il segno che i nostri concittadini, non solo fotografi, sono finalmente consapevoli di vivere in un luogo privilegiato del mondo dove la bellezza e la storia sono presente da tempo immemore. Sono lontani gli anni '60 del XX secolo in cui il fotografo ricercava i simboli della modernità che avanzava, come il condominio, l'insegna pubblicitaria luminosa o la ciminiera di una fabbrica, da contrapporre ai luoghi arcaici della Brianza contadina da svecchiare il più velocemente possibile. Queste scelte si possono interpretare come il desiderio collettivo di aver un maggior contatto con la natura e di vivere in spazi vasti e liberi forse dalla presenza umana

Le rappresentazioni dei mestieri, presenti in numero minore di immagini, sono attinte da professioni ora marginali come il ciabattino, il cestaio, il mugnaio o il contadino durante la fienagione. Lavori 'contemporanei' e fotograficamente interessanti come, per esempio, il giardiniere, il volontario (si pensi alla SOS e al Pedibus) o l'impiegato non sono stati colti. Le foto degli anni 30 riprese nelle botteghe artigiane mostravano l'orgoglio della propria professione e una fiducia nel proprio futuro. Anche qui le immagini esprimono il desiderio di rivolgersi al passato forse per la mancanza di un presente da raccontare. La fine della civiltà agricola e delle trasformazioni industriali hanno lasciato nei nostri paesaggi molte 'rovine' come cascine crollate o gli scheletri di fabbriche vuote. Le 'rovine' degli edifici sono un altro tema 'contemporaneo' presenti nella mostra in due opere

In sintesi le opere, tutte molto belle e significative, indicano forse che nel nostro inconscio collettivo vi è una fuga dalla modernità e un anelito verso un maggior contatto con la natura. Ma lasciamo ai posteri l'onere di continuare a leggere queste fotografie per interpretare meglio i sogni, le paure e l'eredità che la nostra epoca lascia.

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