Skip to main content

Archivio Fotografico

Vecchi mestieri, nuovi lavori

Ci sono 1700 anni di storia luraghese fra la fotografia di una modernissima stampante 3D e gli attrezzi trovati in tombe del IV secolo d.C., scoperte a cascina Monticello (ora conservate nei Musei Civici di Como). Le altre fotografie esposte sono state raccolte fra i cittadini Luraghesi e sono una testimonianza delle attività lavorative del secolo scorso. 

Il tempo dedicato al lavoro occupa circa un terzo della nostra vita, eppure sono sorprendentemente poche ed occasionali le fotografie scattate sui luoghi di lavoro nel XX secolo: lavorare era ed è un'attività quotidiana, faticosa e generalmente considerata poco importante per essere ricordata o immortalata in una pellicola. 

Perciò le fotografie esposte assumono il valore di documentazione per alcuni mestieri come ad esempio il contadino, la filatrice e lo stagnino che non sono sopravvissuti al nuovo millennio di Lurago; altri come il duro lavoro dello scalpellino (il picaprea), molto diffuso in paese fino agli anni '30 del Novecento, non fu neppure considerato degno di una foto. Altri ancora come la lavandaia, l'oste ed il fotografo hanno subito evoluzioni così profonde da essere oggi irriconoscibili ad un contemporaneo. L'arte del vimini fu un'eccellenza di Lurago, ha rischiato di scomparire ma è fortunatamente giunta ad oggi con prospettive per il futuro. 

A metà del '900, la manodopera impegnata negli estesi lavori agricoli ed edilizi per il mantenimento delle ville patrizie (villa Sormani, villa Pomelasca e villa Rosa di Calpuno) gradualmente diminuì mentre aumentò quella dedicata all'industria (si ricorda la CedIT-Ceramiche d'Italia) e all'artigianato. Purtroppo nell'ultimo decennio il numero delle piccole e medie imprese luraghesi ha subito una contrazione significativa senza lasciare alternative occupazionali. Oggi si sta vivendo un importante ed incerto passaggio economico-sociale in cui trovare un 'posto di lavoro' è difficile, anche a Lurago. 

Una rivisitazione dei vecchi mestieri dei luraghesi, che patirono tempi ancora più grami dei nostri, è e deve essere conforto per il futuro e fonte di ispirazione per il lavoro delle nuove generazioni.